Processo del depuratore: si avvicina la sentenza

di Leone Venticinque (“Qui Mineo”, 2012.10.15)

Nell’udienza di lunedì 8 ottobre 2012 si è svolta l’arringa dell’avvocato difensore degli imputati Zampino e Catalano, dipendenti del Comune di Mineo presso l’Ufficio Tecnico. Il discorso ha cercato di mostrare l’estraneità dei due imputati ai fatti e quindi alle accuse e alla richiesta di condanna pronunciata dal pubblico ministero.
Per quanto riguarda la culpa in eligendo, cioé l’aver incaricato delle loro funzioni persone che non ne avevano adeguata competenza, si afferma che tali nomine erano avvenute in precedenza, quando ancora il capo dell’Ufficio Tecnico del Comune non aveva assunto questo ruolo e dunque egli si sarebbe limitato a prendere atto di tali incarichi, come se non fosse sua d’altra parte la responsabilità di verificare se ciascun dipendente in organigramma per l’area di sua competenza era o no in possesso dei requisiti necessari. Continua a leggere

Dalla difesa di Mirata e Castania nuovo fango su chi ha perso la vita

Processo del depuratore
Dalla difesa di Mirata e Castania nuovo fango su chi ha perso la vita

di Leone Venticinque (“Qui Mineo”, 2012.08.06)

Nella seconda parte dell’udienza svoltasi al tribunale di Caltagirone il 2 luglio u.s. ha preso la parola per una lunga arringa difensiva l’avv. Carambia a favore degli imputati Castania e Mirata, all’epoca dei fatti rispettivamente sindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Mineo.
Secondo l’avvocato il processo sarebbe iniziato con un pregiudizio da parte del pubblico ministero: la convinzione che il depuratore era «una schifezza, un insieme di tubi e vasche completamente inutile». Da qui sarebbe partita l’impostazione accusatoria e anche l’orientamento dei consulenti.
Invece – afferma – sulla base di alcuni elementi si può dimostrare l’esatto contrario: nelle vasche non poteva essersi accumulata una grande quantità di fanghi perché spesso le acque fognarie in entrata prendevano una via diversa nelle campagne sul pendio, senza raggiungere le unità del depuratore. Un dato del genere dovrebbe indicare ancora una volta che il depuratore non ha svolto in modo adeguato il suo compito e invece l’avvocato, senza timore di cadere in contraddizione, subito dopo sosteneva che ciò nonostante «l’impianto funzionava bene per quella che era la sua missione, cioè depurare le acque di scarico». Continua a leggere

La difesa della ditta di Ragusa

Processo del depuratore
La difesa della ditta di Ragusa

di Leone Venticinque (“Qui Mineo”, 2012.07.30)

Nell’udienza del 2 luglio 2012 al tribunale di Caltagirone si è svolta l’arringa dell’avvocato Panepinto, in difesa della ditta Carfì imputata nel pro-cesso. Quanto segue è una sintesi diretta delle dichiarazioni dall’avvocato, per come sono state pronunciate. In un prossimo articolo verrà riportata la sintesi dell’arringa dell’avvocato Carambia, per la difesa degli imputati Mirata e Castania, pronunciata nella parte pomeridiana della stessa udienza.
Questo è un procedimento penale anomalo, per il numero di vittime e per altri motivi, in particolare perché non c’è la parità tra accusa e difesa: oltre al Pm, anche gli altri imputati si sono messi a fare gli accusatori, piuttosto che difendersi per proprio conto. Continua a leggere