Mineo – Visita ai resti del “castello Ducezio” (VIDEO)

Mineo, città di fondazione sicula, da qui sono passati millenni di storia. Il contesto della Sicilia orientale nella fase della colonizzazione greca porta a una fuga delle popolazioni autoctone dalle coste verso l’interno dell’Isola. Nascono nuovi insediamenti nelle alture degli Iblei e degli Erei, soprattutto dal settimo secolo avanti cristo. Ecco il substrato da cui nasce la cultura della “synteleia”, l’alleanza delle tribù in una lega per resistere all’invasore che avrà come protagonista Ducezio. Era un’area molto vasta, fino a Monte Bubbonia presso Mazzarino, a ovest Mussomeli, a nord Castel di Judica, a est Catania e Lentini. Una specie di “riserva indiana” priva di accessi al mare per impedire vie commerciali dirette senza la mediazione speculativa delle colonie greche. Una situazione relativamente stabile fino al IV secolo, quando gran parte degli insediamenti siculi vengono distrutti, non sono arrivate notizie dagli storici ma gli scavi archeologici lo dimostrano.
Oggi, nonostante la ricchezza di testimonianze sui territori, non è stato progettato un percorso conoscitivo per il turismo culturale che sia capace di divulgare e far conoscere una serie di eventi di tale importanza. Il lavoro del fotografo Diego Barucco da anni ha gradualmente costruito un ricchissimo archivio di immagini e notizie sull’archeologia in tutta la Sicilia. I materiali sono accessibili a tutti attraverso la rete nel portale “siciliafotografica.it” e recentemente anche in una pubblicazione a stampa, “Sicilia dimenticata”. La visita di Diego Barucco a Mineo domenica 11 gennaio 2015 in compagnia del gruppo di escursionisti “Trazzeri Trazzeri” e della Pro Loco di Mineo è stata l’occasione per riaprire una volta tanto i cancelli dell’area verde ove si trovano i resti dell’antico castello, un’area dimenticata del paese come del resto gran parte del suo centro storico, nonostante la bellezza dei luoghi e del panorama molto vasto che da qui si ha su ampie zone della Sicilia. Attraverso il sito “Sicilia Fotografica” e altri spazi di visibilità vengono lanciati dei messaggi all’opinione pubblica e alle Istituzioni, si ricordino che, pur nei tempi notoriamente poco felici, tanta parte del patrimonio culturale arrivato fino a noi ha bisogno delle cure necessarie per essere trasmesso in eredità alle generazioni a venire, in caso contrario i posteri avranno pieno diritto a definire i nostri tempi “barbari e oscuri”, dominati da una miseria culturale che supera di gran lunga le ristrettezze economiche.

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